Il mio compleanno tutti gli anni: una storia di geopolitica nordeuropea ricca di personaggi, da Venditti a Felice Orsini, da Ibrahimovic a Renzo Arbore.
14 Gennaio 2010
Oggi era il giorno del mio compleanno. Il giorno del tuo compleanno è un giorno che capita tutti gli anni, e questo lo sanno anche gli scemi: forse però non tutti sanno che il giorno del tuo compleanno capitava anche prima che eri nato. Questo invece solo le menti acute nate sotto il segno del Capricorno, alla faccia di Venditti, riescono a intuirlo.
Venditti era — cioè è ancora, ma a me piace pensar che era, che io non ne vorrei sentir parlar più, di Venditti — uno senza amici nato invece sotto il segno dei Pesci sul grande raccordo anulare la notte prima degli esami di Sara.
Sara era una che a primavera le pigliava un abbiocco che non si può dire, non c'era verso di svegliarla Sara, in primavera, nemmeno se gli cantava una canzone Venditti, ma d'altra parte lo dice anche il proverbio «Aprile, dolce dormire», e qui pensavo che si potevan chiudere gli approfondimenti su Venditti.
Fatto sta che era il giorno del mio compleanno e io ora qui mi piaceva sottolineare quanti giorni del mio compleanno memorabili c'erano stati negli anni passati. Un'infinità, ce n'erano stati: roba che me li ricordo tutti come fosse ora.
Per esempio quel giorno lì, del mio compleanno dico, nel lontano 1858, quando un repubblicano di nome Felice Orsini attentò alla vita dell'imperatore Napoleone III, presumibilmente tirandogli contro una riproduzione in metallo di bassa lega della Tour Eiffel (che noi nati nel giorno del mio compleanno siamo un po' così, quelli che voglion comandar troppo ci stan sui maroni).
Oppure il giorno del mio compleanno del 1814, quando la Danimarca cedette, si dice in cambio della figurina mancante di Ibrahimovic, la Norvegia alla Svezia.
E poi quel giorno del mio compleanno — era il 1939 — quando la Norvegia, forse per ripicca in ricordo di quell'altro giorno del mio compleanno di cui sopra quando l'avevan ceduta alla Svezia, se la prese con i più piccoli e rivendicò la Terra della Regina Maud in Antartide (una roba, aver delle pretese sulla Terra della Regina Maud in Antartide, che uno non se la spiega se non con una questione di principio, appunto).
E come dimenticare ancora quello del 1731, di giorni del mio compleanno, che poi altro non era che il giorno che a Göteborg venne fondata la Compagnia Svedese delle Indie Orientali, una lobby di modelli unti che ancora oggi vende porta a porta buonissimi bagno schiuma aromatizzati allo stufato di alce?
Che poi, ora che vedo tutti questi lieti eventi uno dietro l'altro, mi pare evidente che il giorno del mio compleanno succedon sempre delle cose fondamentali per la storia dei paesi scandinavi: questa invece, è una cosa che non si spiega.
E che dire — per chiuder qui questo breve e incompleto, quanto comunque indicativo della loro straordinaria importanza — elenco dei giorni del mio compleanno, del giorno del mio compleanno più tondo di tutti che era quello del 1900, sera in cui, lo sanno tutti, la Tosca di Puccini venne rappresentata per la prima volta a Roma, terra d'origine (che noi nati il giorno del mio compleanno ci piace far quadrare le cose e chiudere i conti in un movimento perfettamente circolare dei contenuti) proprio di Venditti?
Ora lo so che poi c'è chi mi viene a dire che quadrar le cose in un movimento circolare è un'azzardo che geometricamente proprio non c'azzecca, ma io a quelli lì ci vorrei ricordare che noi nati sotto il segno del Capricorno la gente pignola e puntigliosa su questioni così trascurabili se la si vede per la strada la si tira sotto con la macchina, noi del giorno del mio compleanno, a quelli così attaccati alla geometria euclidea.
Insomma, non per fare il saccente, ma come volevasi dimostrare (espressione ormai abusata e pure bruttina, concordo, ma permettetemi questa pochezza di vocabolario, almeno il giorno del mio compleanno) c'erano un sacco di giorni del mio compleanno in giro, molti di più degli anni che eran passati da quando ero nato.
Anche se poi alla fine. Sì, insomma, uno si vergogna pure a dirlo, ma alla fine. La verità era che alla fine ce n'era uno che io ci volevo più bene degli altri, di giorni del mio compleanno. Che i giorni del giorno del tuo compleanno sono un po' come i figli, che uno dice ci voglio bene a tutti uguale indistintamente, ma invece poi sotto sotto ce n'è sempre uno che ci si affeziona di più. E allora io il giorno del mio compleanno che mi ci ero affezionato di più era uno in particolare.
Me, il giorno del mio compleanno mi piaceva ricordarlo come il giorno in cui, nel 1960, a Norimberga, in Germania (che è un posto a due passi dalla stazione di Milano Lambrate, mi è parso di capire dalla cartina) veniva inventato il clarinetto.
Da Renzo Arbore, s'intende.