Ferragosto

Ferragosto

Cantiamo la bella stagione al ritmo della risacca, lungo la quale facciamo la guerra per non fare l'amore e il grunge, zuppo di sabbia e sale, ci lascia le penne.

15 Agosto 2012

Quelli del Bagno Mariella organizzano la guerra dei gavettoni. Stasera, che all'imbrunire c'è meno gente, è meno pericoloso, dicono. Anche se iniziano ad alzarsi le zanzare e la libido dei giovani spiriti adolescenti che si preparano a una notte di pomiciate dure nascosti dietro le dune profuma l'aria, ma non importa.

  • Carica le tue pistole ad acqua, e porta anche i tuoi amici.

Dice il bambino biondo, quasi albino, a quello grassoccio, mezzo mulatto, prima di andar via imbracciando minaccioso il suo Super Liquidator.

Sembra l'inizio di quella canzone, quella di quel gruppo, di quel tizio che poi si è sparato un colpo in bocca. Un colpo vero. Quella canzoni, quella lì, dei cosi — come si chiamano? — dei Nirvana.

E invece no. Invece è solo una stupida e contagiosa festa di mezz'estate, senza ragazzine pon-pon e nessuno che abbia intenzione di pogare ribaltando lettini e sdraio, anche solo per il gusto di far incazzare Corrado, il bagnino. Innocua, insomma, o forse no.

Forse no, appunto. Perché mi sento come se fosse proprio così che, in un attimo, il grunge è morto, affogato sul bagnasciuga, consumato dalla risacca, incrostato di sale, flanella e alghe sdrucite. Ma con le Dr. Mertens ancora orgogliosamente impermeabili, nonostante stiano ormai sprofondando sempre più nelle sabbie mobili a ogni giro d'onda: anche loro, le peggiori in ciò che sanno fare meglio.

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