L'Italia, non il formaggio Galbani. Ironie e contraddizioni di questo meraviglioso stivale bucato che c'è toccato in sorte di viverci dentro e di tutta quella brava gente che c'è toccato in sorte di viverci accanto, anche a noi che forse sarebbe stato meglio se fossimo nati, che ne so, a Copenhaghen o in uno di quei posti dove gira voce che tutto funzioni a meraviglia, anche se — qualcuno deve pur dirlo — c'è quasi sempre tempo davvero di merda.
6 dischi usciti nel 2016 che ci cantano dentro in italiano. In gran parte scritti da gente anziana, che dovrebbe andare in pensione, se qualcuno ce la mandasse, e invece.
5 dischi usciti nel 2016 che ci cantano dentro in italiano. Perché va bene non discriminare, ma si sa: le parole sono importanti, e capire fischi per fiaschi è un attimo.
Un anestetico a base di Faint, per rimpiagere sul latte versato e tentare un'operazione last minute di rimozione totale del dolore, senza nessuna garanzia di riuscita dell'intervento.
Un oppioide a base di Flunk, per quando la calda, appiccicosa, umidissima afa estiva ti lascia privo di sensi e arrivare al tramonto pare un'immobile utopia polare.
Il perfetto spot anti-crisi. Un ben preciso progetto imprenditoriale che rivela l'unico modo per creare posti di lavoro: cosa aspetti? Diventa anche tu prete part-time!
Una storia di statistica, calcio globale e politiche demografiche: sulla strada della collaborazione internazionale e dell'uguaglianza sociale, mattocino dopo mattoncino.
La teoria della relatività ai tempi dei telefilm anni '80: un piccolo mattoncino per un omino, quaranta miliardi di piccoli mattoncini per l'umanità.
Tragedia al Santiago Bernabeu, ovvero il primo LEGO non si scorda mai. Soprattutto se te lo distruggono la sera della finale dei mondiali.
La solidità granitica del rock'n'roll, tra succhi di frutta, radio e televisione. Un mondo diviso in due, dove devi scegliere da che parte stare, e pregare non sia quella sbagliata.
L'evoluzione dell'umarell, ovvero la pensione ai tempi dei lavori in corso in banda larga. Una riflessione metropolitana sul senso della vecchiaia nell'era del digitale.
Una storia che nessuno vi ha mai raccontato, un complotto d'altri tempi orechestrato da uno di Gubbio e da tutti gli altri capoccioni, laggiù a Roma.
Gli 883 e la nuova compilation Con Due Deca: ovvero l'arte di sedersi lungo il fiume e saper aspettare che passi il proprio successo quasi postumo, in Paese dove, prima o poi, si rivaluta tutto.
Mattina presto nella metropoli esplosa. Una riflessione sulla grammatica umana, una matura presa di coscienza dei propri intimi tempi verbali. Un guanto di sfida lanciato alle cose prima che succedano.
La fine del comunismo in Toscana durante una giornata al circolo ARCI di Bagno a Ripoli con degli improbabili fan di Forza Italia e la nipote di Mubarak: ovvero del perché Berlusconi vince sempre.
C'è chi la politica la fa col cuore e chi con quell'altra parte del corpo. Ma chi siam noi per giudicare? Cronaca vera, rivelazioni scabrose e tutta la saggezza di Barontini.
Un mistero tutto italiano, o forse una dimenticanza, o una complessità burocratica. Comunque, una cosa che non si spiega. Strano che nessuno c'abbia mai fatto caso.
Una roba di architettura artistoide ed ecomostri mischiata con una roba di autostrade e lavatrici: la storia di Lanzavecchia e di quella volta che partì con Guastelli. Oh, ancora non son mica tornati!
Un complotto mai svelato, organizzato da quelli giù a Roma, che ci han portato via dieci anni da sotto il culo. Altro che dolce vita, boom economico, Vespa 50 Special e Mike Bongiorno!
Sfortunate omonimie per una breve dissertazione politica e di costume su questi tempi. Ah che tempi quei tempi, che tempi i bei tempi andati! Si stava meglio quando si stava peggio. Non scherzo mica, è proprio vero.
Questo piccolo grande Paese riassunto in un dialogo tanto surreale quanto reale alla fermata dell'autobus. Pessimismo e rassegnazione come se piovesse. Cani minuscoli e acconciature impegnative, a contorno.
Attenzione! Dialogo senza sfondo sulla comune difficoltà a comprendere il concetto di istante, la definizione di rottura e le cinquanta sfumature di rompimento.
Quando il barman è più ubriaco del cliente, è allora che si fa la Storia e si lascia davvero il segno. Come sono andate veramente le cose quella volta, dentro l'happy hour.
Canta che ti passa: ovvero l'unica strategia post-elettorale possibile, anche se drammaticamente inefficace. La balera sulle navi da crociera come unica rima verso i pieni poteri.
Di nuovo Cerini alla ribalta. Dalla cartella degli X-Files, ecco quella volta che prese possesso del bancone del bar per mettere in mostra la sua dote migliore: far scappare, frustrati, i clienti occasionali.
Trasferirsi a Milano senza troppa convinzione: un dialogo (nemmeno troppo) immaginario con la propria vita nel momento in cui, come si dice, devi inziare sul serio a farci i conti.
Una lezione di vita (o quantomeno su come allungarsi la vita) da parte di Cerini giù al bar. Fiammiferi contro accendini, bestemmie senza morale e tutta l'inutilità di un'attesa.
La piaga dell'edilizia abusiva lungo i litorali italiani: una roba che dovrebbe intervenire la Guardia Costiera, una maleducazione e un'inciviltà che nemmeno le bestie, quelle addestrate male.
Ci sei mai stato da MediaWorld? O da Euronics? Allora senti un po' la storia di Martinelli, lui che a parte quel problema lì che c'aveva con quei posti dei televisori, poi, per il resto, tutto a posto.
La storia di me e Bartolozzi, del bar di Cosimo e di tutte le cartoline che sbirciavamo scassinando la cassetta della posta. I ricordi degli altri come terapia rispettosamente invasiva.
Rapine di autofinanziamento fatte un po' per noia, un po' per protesta. Il lato oscuro di un famoso quartetto che sceglie di recitare il ruolo di Robin Hood della canzone italiana.
Dialogo a più voci sovrapposte: pièce metateatrale a bordo strada per curiosi con sufficiente tempo da perdere. Ovviamente, la morale è scontata: non son tutte rose e fiori.
Abbiamo un sindaco ubriaco o certi ubriachi dovrebbero candidarsi a sindaco? Ordinanze comunali incoscienti che non tengono conto di casi particolari che in sede di appello metterebbero in seria crisi qualunque logica etilica.
Musulmani ed ebrei confinati in un quartiere, alle prese con basse questioni mediorentiali quotidiane come fare la spesa senza scontentare nessuno e tenere la kippah dritta.
Dialoghi su Dio e sull'Uomo tra gli indigeni e noi, privati del sonno e affamati dagli stenti di un Ferragosto affollato lungo la costa tirrenica, rossa e traditrice.
Svelati i retroscena della più grande tragedia della Prima Repubblica: la verità passa da San Remo a suon di canzonette sovversive e personaggi ben noti agli inquirenti, anche se a dir poco insospettabili.
Gli anni di piombo in quei cazzo di anni zero. Una verità apocrifa che non può esser più tenuta nascoste né a grandi né a piccini. Perché basta fascicoli secretati: il mondo deve sapere.
Il giovedì all'oratorio. Tabaschi e il gioco del calendario: un rituale all'apparenza blasfemo, ma che in fondo sviluppava la creatività dei ragazzi, e allora amen.
La degenerazione d'un amore in tre tappe. Ecco cosa fece Bartolomeo, esasperato fino all'osso. Una storia violenta dove la moglie vedi te che fine fa.
Altro che Ponte Milvio o ponte sullo stretto di Messina. Ecco cosa dovremmo fare, ecco il ponte che davvero servirebbe. A imperitura memoria.
Piccoli imprenditori crescono. Come il nostro Arsenio, lui si che aveva capito cosa farci, con tutta quella fracca di lucchetti attaccata al Ponte Milvio come un vespaio. A proposito: collaboratori cercasi.
Da Cristoforo Colombo a Google Maps. Com'è andata che nessuno ha più il coraggio di chiedere la direzione anche quando ha palesemente perso la bussola?
C'hanno preso tutto, anche il Televideo. Una volta isola felice di austerità tedesca fluorescente, ora anch'esso specchietto per allodole gossippare, in mancanza d'altro.
Niccolò Ammaniti e qualche chilo di carta: riflessioni su letteratura e cultura in Italia tra una gara con i carrelli e l'altra, al supermercato.
Nichilismo tra marche da bollo e sigarette. Pessimismo realista tra schedine e gomme da masticare. Si stava meglio quando si stava peggio? Non necessariamente: ecco quando si stava meglio sul serio.
Improbabili statistiche per scacciare i Testimoni di Geova o aspiranti tali. Quando la legge dei grandi numeri rischia di ritorcersi contro.
Chiamiamolo un sogno quasi erotico di mezzo autunno. Una storia d'amore tra due giovani pesantemente ostacolata dal bipolarismo estremizzato dei luoghi comuni.