Tanta fatica per nulla

Tanta fatica per nulla

Improbabili statistiche per scacciare i Testimoni di Geova o aspiranti tali. Quando la legge dei grandi numeri rischia di ritorcersi contro.

27 Ottobre 2006

Siamo in una piazza affollata del grande capoluogo. Qualcosa di simile c'è anche in provincia, sotto casa vostra, ma meno affollata. Piazza del Duomo, si chiama.

Una piazza del duomo è una piazza grande, parecchio grande.

Zanichelli

Prevalentemente giapponesi, più un paio di cavalli scazzati con annesso carretto trascina-turisti: i cavalli mangiano biada da appositi sacchi, i giapponesi fotografano i cavalli mediante appositi strumenti digitali.

Lei ha una camicetta bianca abbastanza scollata, gonna nera poco sopra il ginocchio, elegante. Unghie con smalto scuro, curatissime, nessuna traccia di macchie di nicotina tra l'indice e il medio. Il sorriso falso (che più falso) che porta stampato in faccia è fatto di denti perfetti, bianchissimi. Se c'è una cosa su cui puoi scommettere senza ombra di dubbio è che la ragazza non fuma. Eppure sulla suddetta camicia, proprio sopra il seno sinistro, campeggia, cucito da un qualche bambino cingalese, il logo di una nota marca di sigarette. Mi si avvicina, purtroppo:

  • Ciao, senti… posso farti qualche domanda? Solo cinque minuti, poi alla fine, ti regaliamo una maglietta.

Io penso varie cose in sequenza, vagliando attentamente un numero imprecisato di risposte. Tipo la prima potrebbe essere, come diceva il mi'zio di Lucca: «Ma ti levi di culo!». La seconda invece: «Certo, come no! Venderei mia nonna per una stupida maglietta della tua stupida marca di sigarette, cosa vuoi che sia annoiarmi per un certo tempo indeterminatorispondendoti a caso?». Ovviamente invece opto per il maledetto politically correct:

  • Ok, ma ti do due minuti: per ogni minuto successivo una maglietta in più.

Lei domanda, io rispondo. Allo scoccare del minuto 1:50, conclude dicendo, mentre mi porge una t-shirt così brutta che più brutta non si può, di quelle che faticheresti anche a usare come pigiama:

  • Grazie mille. Ora, per completare il modulo mi servirebbe il numero di cellulare.

Fornisco l'informazione richiesta. Falsa, come Dio comanda. Il campanile del Duomo rintocca un'ora a caso, severo e improvviso, manco fosse un monito di Dio stesso per ricordarmi che nel caso specifico lui non c'entra nulla: «Al massimo tira in ballo Giuda.»

Mentre mi allontano con la maglietta in mano mi sovviene un pensiero inquietante: se tutti — come è altamente probabile — hanno fatto come me, quella zoccola della legge dei grandi numeri dà quasi per scontato che qualcuno, tirando a caso, le abbia dato il mio numero di telefono. La vita è un boomerang, non se ne esce.

Manscaping
Wake-up call