Spineless ha qualcosa a che fare con i Radiohead. Nel senso che c'ha tutti i loro dischi. Nel senso che glieli ha rubati, una mattina piovosa, dieci anni fa, durante una vacanza-studio ad Oxford organizzata dal Circolo ARCI di Monsummano Alto. Thom Yorke è ancora oggi incazzato nero per quella storia, tanto che lo cita anche in una canzone.
La canzone più strana del disco più strano dei Radiohead. Il grande fraintendimento che, da più di vent'anni, avvolge Treefingers, svelato.
La storia di Kid A, ovvero il resoconto di un esperimento fallito, almeno nelle intenzioni. Anzi, no. O comunque, per fortuna.
Di come solista non vuol dire solo. Ovvero quel ragazzo con il codino e l'occhietto ammaccato che aveva preso alla lettera il poeta che amava ripetere: balla che ti passa.
Prevenire è meglio che curare, ma curare è meglio di niente. Di quando l'asse portante dei Radiohead c'ha provato a farlo con le zone terremotate di Marche e Abruzzo.
30 dischi usciti nel 2016 che ci son piaciuti (a Spineless) parecchio: l'inutile, inconsulta classifica di fine anno a suo insindacabile e non richiesto giudizio. Incredibile a dirsi, senza nemmeno un morto dentro.
Calendari, apocalissi, coincidenze, date, numeri, nomi e cuori incrociati. Cosa c'entrano i Maya con i Radiohead? E i R.E.M. con Carlo Lucarelli? Paura, eh?
Un nostalgico alieno sotterraneo. Un vecchio dentro, perso al bar dell'autogrill. Uno che ha qualcosa a che fare con i Radiohead. Su, salutate Spineless!
La morte di Splinder e la fine di un'era. La glaciazione del web e la ristrutturazione della blogsfera: autocommiserazione in vetrina e strategie di sopravvivenza sull'internet.
Hai presente quando non ce la fai? Cioè, quando non sai se ce la puoi fare o no, se ce la vuoi fare o no. Cosa è meglio fare e cosa no. Hai presente un concerto dei Radiohead? Ecco, ci siam capiti allora.