True story, direbbero i giovani d'oggi. O forse no, chi lo sa. Spineless assicura che è tutto vero, che son robe che gli son capitate sul serio, un giorno. Vita vissuta: incontri surreali, episodi grotteschi o solo piccole cose che — per qualche motivo al momento poco chiaro persino a lui stesso — è sembrata valere la pena raccontare.
Cracovia come Cavriago, piccole Pietroburgo. Solidarnosc e ebraismo, arte concettuale e post-comunismo in un omaggio agli Offlaga Disco Pax, dove anche Lenin finisce le lacrime per piangere.
Elogio della pirateria digitale, emozioni a 128k e sharing di ricordi partigiani a banda stretta: per tutti quelli che hanno vissuto sulla loro pelle e non dimenticano il mondo prima dell'ISDN.
L'emicrania del futuro. Blade Runner al sapore di paracetamolo. Ovvero un'attenta disamina del fenomeno delle lobby farmaceutiche internazionali ai tempi di Facebook.
Un viaggio ad accesso casuale nell'universo Daft Punk, attraverso collaborazioni, remix e cover. Un successo annunciato, anzi no. Chiedete a quel tizio del Melody Maker.
Una storia di statistica, calcio globale e politiche demografiche: sulla strada della collaborazione internazionale e dell'uguaglianza sociale, mattocino dopo mattoncino.
La teoria della relatività ai tempi dei telefilm anni '80: un piccolo mattoncino per un omino, quaranta miliardi di piccoli mattoncini per l'umanità.
Tragedia al Santiago Bernabeu, ovvero il primo LEGO non si scorda mai. Soprattutto se te lo distruggono la sera della finale dei mondiali.
Cantiamo la bella stagione al ritmo della risacca, lungo la quale facciamo la guerra per non fare l'amore e il grunge, zuppo di sabbia e sale, ci lascia le penne.
La solidità granitica del rock'n'roll, tra succhi di frutta, radio e televisione. Un mondo diviso in due, dove devi scegliere da che parte stare, e pregare non sia quella sbagliata.
L'evoluzione dell'umarell, ovvero la pensione ai tempi dei lavori in corso in banda larga. Una riflessione metropolitana sul senso della vecchiaia nell'era del digitale.
Mattina presto nella metropoli esplosa. Una riflessione sulla grammatica umana, una matura presa di coscienza dei propri intimi tempi verbali. Un guanto di sfida lanciato alle cose prima che succedano.
Un dialogo col ritornello sulla punta della lingua. Un quiz musicale faccia a faccia. Un Lascia o raddoppia? di nicchia. Il Canzoniere dei poveri. In conclusione: modestia a palate.
La fine del comunismo in Toscana durante una giornata al circolo ARCI di Bagno a Ripoli con degli improbabili fan di Forza Italia e la nipote di Mubarak: ovvero del perché Berlusconi vince sempre.
Il mio compleanno tutti gli anni: una storia di geopolitica nordeuropea ricca di personaggi, da Venditti a Felice Orsini, da Ibrahimovic a Renzo Arbore.
Un mistero tutto italiano, o forse una dimenticanza, o una complessità burocratica. Comunque, una cosa che non si spiega. Strano che nessuno c'abbia mai fatto caso.
Un mistero apparentemente irrisolto, degno di Chi l'ha visto?, svelato con la nonchalance di un giocatore di poker consumato durante un concerto in un locale indie di Milano.
Questo piccolo grande Paese riassunto in un dialogo tanto surreale quanto reale alla fermata dell'autobus. Pessimismo e rassegnazione come se piovesse. Cani minuscoli e acconciature impegnative, a contorno.
Attenzione! Dialogo senza sfondo sulla comune difficoltà a comprendere il concetto di istante, la definizione di rottura e le cinquanta sfumature di rompimento.
Un concerto che inizia la sera della fine del mondo e finisce sette anni dopo. Una traversata, cadenzata sul ritmo di un disco troppo presto dimenticato. Un'amicizia sospesa, tra i suoi trucchi e i suoi rituali. Un remix fatto con i ricordi, i ricordi di uno che non sa smettere.
Canta che ti passa: ovvero l'unica strategia post-elettorale possibile, anche se drammaticamente inefficace. La balera sulle navi da crociera come unica rima verso i pieni poteri.
Te lo ricordi MSN Messenger, il nonno di Whatsapp? Pensa che una volta io ho chattato da solo, nel senso proprio con me stesso. Ma te lo sconsiglio, che poi si diventa ciechi.
Io le mattine che c'ho la ruzza poi faccio delle robe che raccontarle c'ho fin vergogna (se non sapete cos'è la ruzza continuate a leggere). E comunque ci fosse mai qualcuno che mi asseconda!
Ebbene sì, questo è un trucco infallibile per rimorchiare le ragazze nei locali. Qualunque sia il locale, qualunque sia la ragazza. Qualunque sia, soprattutto, il concetto di "rimorchio" che avete.
Romeo e Giulietta al tempo dei saldi. Ovvero quando l'amore è in vetrina, ma nemmeno la sorte cinica e bara ha deciso che non puoi permetterti nemmeno quello.
L'educazione prima di tutto, anche prima della curiosità, dell'ammirazione sincera, dell'invidia più nera. Un bacio da Guinness dei primati e io lì a guardare.
Il protagonista inatteso del bestiario 2.0: una new entry inaspettata nella classifica degli aggeggi inutili di questo modo (quasi) sempre connesso.
Abbiamo un sindaco ubriaco o certi ubriachi dovrebbero candidarsi a sindaco? Ordinanze comunali incoscienti che non tengono conto di casi particolari che in sede di appello metterebbero in seria crisi qualunque logica etilica.
Il dialogo surreale (ma reale) con un soldato del Signore. Ovvero l'evangelizzazione coatta ai tempi dell'ADSL: quando ti servirebbe un tecnico della Telecom e invece ti mandano quello dell'ENEL, più o meno.
Musulmani ed ebrei confinati in un quartiere, alle prese con basse questioni mediorentiali quotidiane come fare la spesa senza scontentare nessuno e tenere la kippah dritta.
Dialoghi su Dio e sull'Uomo tra gli indigeni e noi, privati del sonno e affamati dagli stenti di un Ferragosto affollato lungo la costa tirrenica, rossa e traditrice.
Da Cristoforo Colombo a Google Maps. Com'è andata che nessuno ha più il coraggio di chiedere la direzione anche quando ha palesemente perso la bussola?
Non c'è sveglia che tenga, calendario che ti salvi: in amore, non si è mai abbastanza in orario. Come conferma un recente studio effettuato su due classici esemplari da stazione.
Nella vita meglio non esagerare, anche con le cose belle. Perché la crisi di rigetto è sempre dietro l'angolo. Parola di pesce palla.
A Carnevale ogni scherzo vale, ma anche no. Discussioni etico filosofiche su una delle feste più sopravvalutate con un tizio molto più basso di me, ma vestito molto meglio.
Come dice il saggio, quello col culo per terra e il femore rotto: non è la caduta che mi preccupa, è l'impatto al suolo.
Biglie di vetro e gomme da masticare. Ricordi di quando io il mondo non lo conoscevo manco di striscio eppure già me lo stavano portando via da sotto il culo.
Va bene che l'amore è bello se non è litigarello, ma oltre un certo punto bisogna che intervenga qualcuno che ha il coraggio di chiamare le cose con il loro nome.
Nichilismo tra marche da bollo e sigarette. Pessimismo realista tra schedine e gomme da masticare. Si stava meglio quando si stava peggio? Non necessariamente: ecco quando si stava meglio sul serio.
Intercettazioni sull'autobus che danno un'idea del paese reale. Anziani facilmente suggestionabili dal fraintendimento facile, ai margini della legge Bossi-Fini.
Una voce metallica e un professionista della fibra ottica che lavora come se vivesse in una canzone dei Sex Pistols: grezzo, di poche parole e rapidissimo.
Una storia di indicazioni sbagliate nella foresta della profonda provincia, dove la fibra arriva a fatica ma gli operatori del servizio clienti se non altro si rendono conto.
Improbabili statistiche per scacciare i Testimoni di Geova o aspiranti tali. Quando la legge dei grandi numeri rischia di ritorcersi contro.
Chiamiamolo un sogno quasi erotico di mezzo autunno. Una storia d'amore tra due giovani pesantemente ostacolata dal bipolarismo estremizzato dei luoghi comuni.
Una storia di musica nera a profonda provincia, dove la fibra arriva a fatica ma i tecnici che dovrebbero installartela sono appassionati di musica, quella buona.
Una storia vietata ai minori, fatta di incomprensioni, a tema magazine musicali proibiti, per una lotta continua contro gli edicolanti conservatori.
I gruppi di apertura, gli opening act ai concerti. A volte piacevoli scoperte, a volta tappabuchi di un'attesa impaziente, a volte semplici ospiti indesiderati.