L'inutilità della puntualità

L'inutilità della puntualità

Non c'è sveglia che tenga, calendario che ti salvi: in amore, non si è mai abbastanza in orario. Come conferma un recente studio effettuato su due classici esemplari da stazione.

17 Marzo 2007

Il treno da cui è appena scesa le sta lentamente ripartendo dietro le spalle. Si guarda intorno, mentre lo spostamento d'aria le muove leggermente i capelli. Lui arriva un po' trafelato, le sorride, la bacia, le chiede com'è andato il viaggio: cose così.

Lei si disegna in faccia un'espressione di bambina imbronciata:

  • Ecco, come sempre. Tutte le volte che devi venire a prendermi alla stazione sei sempre in ritardo.

Lui tenta di giustificarsi, sinceramente basito:

  • Ma dai! Quanto avrai mai aspettato? Dieci secondi? Venti secondi? Un minuto?

Lei si infila le mani nelle tasche del cappotto e stringe le spalle:

Non lo so, però ho avuto anche il tempo di sbuffare.

Com'è piccolo il mondo
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