Nessuno vuole giocare con me

Nessuno vuole giocare con me

Io le mattine che c'ho la ruzza poi faccio delle robe che raccontarle c'ho fin vergogna (se non sapete cos'è la ruzza continuate a leggere). E comunque ci fosse mai qualcuno che mi asseconda!

16 Gennaio 2008

E io che mi pensavo che era come una quadriglia — dove, quasi per miracolo, stordito e felice, ti ritrovi accoppiato con la tua partner di prima, dopo aver ballato con il resto del mondo!

Ma partiamo dall'inizio.

La ruzza

Io ci son le mattine che c'ho la ruzza.

La ruzza sarebbe quella cosa che c'hanno i cani che poi al parco si rotolano con la schiena per terra e le gambe per aria oppure iniziano a correre a tutta velocità come fossero ammattiti e invece c'hanno solo la ruzza.

E allora (quando c'ho la ruzza, dico, quelle mattine lì) scendo giù prendo la macchina e mi fermo al semaforo sotto casa. «Tanto la prima volta che ci arrivi il semaforo sotto casa è sempre rosso»: questa è una legge empirica che io l'ho imparata con anni e anni di esperimenti infaticabilli e costanti con il semaforo sotto casa mia e poi ho esteso per induzione a tutti i semafori sotto tutte le case, creandomi così nella mia testa tutto un mondo bellissimo di casette di marzapane e semafori rossi.

Mentre aspetto, guardo con attenzione tutti gli altri automobilisti che ho intorno, dietro, davanti poco più in là del cruscotto, accanto ai finestrini, negli specchietti e mi imprimo bene quelle facce in mente. Son facce stanche, in genere, facce di dissimulatori che fingono noia e sperano nel traffico per arrivare anche solo un attimo in ritardo dove non vorrebbero arrivare mai: nessuno che c'ha la faccia di uno con la ruzza.

Ma non si sa mai, mi dico, che la ruzza alle volte si nasconde dove meno te le aspetti (come devono aver pensato i genitori di Romina quando lei ci ha detto che voleva sposare Al Bano).

Una delusione grossissima

E poi quando arriva il verde parto e giro a sinistra quattro volte consecutive intorno all'isolato così che in men che non si dica son di nuovo al punto di partenza che sarebbe il semaforo sotto casa. E mi guardo di nuovo intorno.

È lì che ci rimango male. Che gli altri automobilisti intorno son tutti nuovi.

Nemmeno uno che ha avuto la mia stessa idea.

Rifiuti soliti umani
Fallo di reazione