Ci si innamora sempre della persona sbagliata

Ci si innamora sempre della persona sbagliata

Romeo e Giulietta al tempo dei saldi. Ovvero quando l'amore è in vetrina, ma nemmeno la sorte cinica e bara ha deciso che non puoi permetterti nemmeno quello.

9 Gennaio 2008

Allora l'altro giorno c'ero io che mi aggiravo per i vicoli del grande capoluogo come qualche tempo addietro il famoso spettro si aggirava per l'E'uropa, direbbe Max Weber parafrasando Karl Marx (o Carlo Marco, come lo chiamava sempre il mio compagno delle elementari Robertino Comunardi, costantemente scambiandolo per Carlo Magno).

Che poi è risaputo che a Max Weber Carlo Marx ci stava pure sulle balle, che Max Weber era invidioso che Carlo Marx era diventato così famoso che tutti lo volevano, tutti lo cercavano e lo intervistavano e lo invitavano ai telequiz televisivi. E allora Max Weber — ma solo per ripicca sia chiaro — diceva che no, va bene tutta quella cosa della rivoluzione borghese del diciassettesimo secolo, ma la concezione materialistica della storia era una cazzata e il conflitto di classe un'invenzione dei giornalisti, diceva Max Weber, ma solo per ripicca. «Le idee e i valori influiscono sulla società allo stesso modo delle condizioni economiche: tipo io, che non son famoso e non vedo il becco d'un quattrino», diceva Max Weber per spiegarsi anche se poi non s'è mai capito se s'era spiegato o no, «non ci vado mica a mangiare da McDonald's anche se costa poco.»

La coda dell'occhio

Insomma mi aggiravo, che a un certo punto con la coda dell'occhio (che è risaputo essere la coda un posto dove ci rimangono attaccate un sacco di cose che poi toglierle è un casino) ho intravisto dentro un negozio una che mi guardava. Ma bella, ma così bella, caro utente esteta, che ho pensato tra me e me ma pensando a lei «Dio mio quanto sei bella».

C'è niente da aggiungere, caro utente harmony, era amore, punto.

Solo che è durato tutto una frazione di secondo. Che le cose che succedon nella coda dell'occho duran sempre una frazione di secondo, massimo due, come ci dimostra esaurientemente il dottor Giuseppe di Corsa nel suo saggio Il decadimento della percezione del ptempo in relazione alla curva del bulbo oculare, dall'emblematico sottotitolo "Vòltati in fretta: no, troppo tardi. Sparita". E insomma sì, c'ho messo circa una fazione di seocondo, massimo due, a rendermi conto di come stavano effettivamente le cose.

Un amore impossibile

E allora ho capito in un attimo col cuore infranto che no, che la nostra sarebbe stata una storia senza sfondo, priva della minima possibilità nemmeno al cinema proprio, che non avremmo mai avuto l'occasione di scappare insieme, che le nostre famiglie ci avrebbero ostacolato con qualunque mezzo.

Per forza. Era un manichino di Benetton.

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