Corsa prematrimoniale

Corsa prematrimoniale

Va bene che l'amore è bello se non è litigarello, ma oltre un certo punto bisogna che intervenga qualcuno che ha il coraggio di chiamare le cose con il loro nome.

5 Dicembre 2006

Il numero è il 23. E la cosa non ha niente a che fare con la tombola. Il 23 è un autobus e ci siamo sopra. Io, lui, lei e quell'altro, laggiù in fondo.

Ai miei occhi la scena è perfettamente inquadrata secondo la regola dei terzi. Anche se, col senno di poi, forse andrebbe chiamata regola dei terzi incomodi.

In primo piano, di spalle, leggermente sfocata, lei: bella quanto basta, un po' tirata per i miei gusti, fasciata in un orrendo tailleur e condita di troppo — troppo — fondotinta.

Lui un po' più indietro: piano americano, ingessato e in gessato in ogni senso (giacca e pantaloni grigi con piccole righe bianche, tutto rigido e impostato — ci sta provando e non lo nasconde).

Leggermente sullo sfondo quell'altro recita beato il ruolo della variabile impazzita: un vecchietto vispo e origliante — corredato di borsa della spesa da cui spuntano due carciofi di dimesioni ragguardevoli — e con evidenti problemi di equilibrio, brillantemente camuffati mediante aggrappatura con entrambe le braccia e le gambe (un incrocio tra un koala e una ballerina di lap dance, per capirsi) all'apposito palo.

Lui prova la parte del confidente, si finge confortante, senza apparire confortevole (né tanto meno credibile) nel personaggio:

  • Comunque stai tranquilla, le discussioni in una coppia fanno solo crescere…

Lei non sembra proprio convinta:

  • Bè, sì. Però, fino a un certo punto…

Lui si avvicina, nella sua testa con fare comprensivo e rassicurante:

  • Secondo me se ne può trarre sempre qualcosa di positivo.

Lei è sempre meno convinta:

  • Mah, non so: è che arrivi, come ti dicevo, a un certo punto…

È qui he spunta una voce tra le verdure:

Eh, signorina: a quel punto non son più discussioni, si chiamano corna!

Critica costruttiva
Zoom in, zoom out