Photobombing

Photobombing

Laetitia Sadier torna a viaggiare da sola con questo secondo album a suo nome: un disco dove il confine tra burloneria scherzosa e maleducazione è molto labile.

17 Luglio 2012

Ormai son passati già due anni dall'inizio del viaggio in solitaria di Laetitia Sadier, amata e talentuosa voce degli Stereolab.

Abbandonato il progetto Monade, e messa in stand-by la band che l'ha resa famosa, la Sadier si prende tutto il tempo necessario per costruirsi il suo spazio e torna sulle scene con Silencio, il successore del debutto solista (ormai risalente al 2010) The Trip.

Il nuovo album, pur presentando qualche intuizione interessante, dimostra comunque che la nostra Laetitia ancora non ha raggiunto la piena maturità come artista a tutto tondo, in quanto (dispiace dirlo, ma purtroppo dobbiamo fare il nostro lavoro) davvero non riesce a togliersi quel maledetto vizio che pare abbia fin da bambina, ovvero l'impulso di passare per dispetto davanti alla gente che sta fotografando, proprio nel momento dello scatto. Abitudine, questa, assai maleducata (per quanto lei, in una recente intervista a NME, abbia assicurato debba esser vista in un'ottica giocosa e burlona, volontariamente e apertamente in contrasto con la noiosa attitudine dell'ambiente indie che — parole sue — «tende a prendersi troppo sul serio”), che uno proprio non si aspetterebbe da una gentile signorina francese, fine, carina e con la "erre" moscia qual è lei.

E invece.

Effetti poco speciali
Air guitar per ciccioni