Disturbo di personalità al contrario

Disturbo di personalità al contrario

Un disco che entrerà nella storia della psichiatria, quello delle due sorelle Nicole and Natalie Albino, ma non certo in quella della parrucchierìa.

25 Settembre 2012

L'album di debutto delle due gemelle portoricane (ma ormai saldamente stanziate a NYC) Nicole e Natalie Albino, senza ombra di dubbio, è destinato ad entrare nella storia. Della psicoanalisi, però.

Dal basso della nostra ignoranza in materia possiamo infatti azzardare l'ipotesi (o almeno ciò è quello che traspare da questo primo lavoro) che le ragazze siano affette da una rarissima sindrome, che battezzeremmo "disturbo borderline di personalità in reverse".

Mentre infatti il classico disturbo borderline può essere sinteticamente descritto come una patologia caratterizzata da instabilità pervasiva dell'umore, delle relazioni interpersonali, dell'immagine di sé, dell'identità e del comportamento, e una più generale anomalia nella percezione del senso della propria persona (per non spaventare troppo i meno esperti in medicina indie, riassumiamo il tutto prendendo ad esempio il classico thriller psicologico — uno a caso: Fight Club — in cui c'è un tizio che un attimo prima è certo di essere una persona e l'attimo dopo, a seguito di lunghe ed estremamente fotogeniche convulsioni, un'altra), in questo caso — primo e unico nella storia della musica internazionale — le due sorelle, pur essendo a tutti gli effetti (per quanto molto simili nel loro indiscutibile omozigotismo) due donne ben distinte, sono invece convinte di essere la stessa persona: una certa Nina Sky appunto, della quale sappiamo ben poco (cosa del tutto normale, questa, visto che il personaggio in questione esiste solo nelle menti malate delle due giovani Albino). O quantomeno fanno di tutto per diventarla.

L'esperimento però, già improbabile e azzardato (anche se — come negarlo? — suggestivo) in partenza, viene ulteriormente complicato dai gusti, spesso diametralmente opposti, delle Nostre. L'album infatti, purtroppo e inevitabilmente, nonostante i lodevoli e molteplici riferimenti cinematografici che si intravedono tra le note (oltre al già citato capolavoro di David Fincher, ricordiamo, uno tra tutti, quella pietra miliare del cinema nostrano che è la pubblicità dell'acqua Rocchetta — Brio Blu, mi piaci tu — con Paola Cortellesi, artista la cui influenza evidentemente ha varcato l'oceano e fatto breccia nel cuore dei creativi della Grande Mela), risente in maniera evidente di questo contrasto che ne mina le fondamenta, di questo amore/odio tra consanguinee che reciprocamente mirano l'una ad essere l'altra, pur essendo già inconfutabilmente uguali.

Nicole and Natalie risulta così un disco contraddittorio e ancora perso nella vana ricerca di una ben precisa identità. Sensazione questa, che si nota particolarmente analizzando alcuni piccoli (ma non per questo meno importanti) dettagli della produzione, assegnata qui al veterano dell'R&B Salaam Remi che, aggrappandosi alla sua esperienza, fa di tutto per assecondare il delirio psicotico del duo, senza riuscire però a completare in maniera soddisfacente l'opera. Per dire: sul make-up (nero, elegante e non troppo volgare), sul rossetto (rosso acceso e sexy) e sull'inguardabile fantasia maculata del vestitino, ci siamo. Sul taglio di capelli invece, c'è ancora tanto da lavorare.

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Doppelgänger