La casa dei doganieri indie

La casa dei doganieri indie

Secondo disco per i Kotki Dwa: rude, incontaminato, rupestre come l'orizzonte in fuga di una poesia di Montale a picco sulle bianche scogliere di Dover.

9 Giugno 2012

Secondo disco per i Kotki Dwa, che ci dicono dalla regia essere un gruppetto di ragazzini inglesi invece che uno stimato musicista concettuale giapponese come avevamo pensato appena letto il titolo.

Ne prendiamo umilmente atto, così come prendiamo atto della rude e incontaminata bellezza di questo album: Staycations infatti surclassa l'infantile semplicità del debutto Onlyyouarenotsleeping, gettandolo idealmente giù da una rupe a picco sul mare e rivelandosi un disco roccioso e selvaggio, uno di quei dischi incoscienti come la gioventù che li ha generati, che (beata lei) non soffre di vertigini.

Vertigini da alta classifica intendiamo, ovviamente: alta classifica che Staycations sicuramente meriterebbe, ma che purtroppo non vedrà nemmeno col binocolo, a causa della politica suicida della band, la quale, invece di affidarsi, per la distribuzione dell'album, a una vera e propria etichetta discografica, ha preferito chiedere aiuto alla National Trust, un'associazione inglese dedita alla conservazione dei beni paesaggistici del Regno Unito, che (manco a dirlo) ha relegato il disco nel punto più recondito del suo catalogo, dietro un'insenatura poco nota, raggiungibile solo in barca, durante la bella stagione, facendo grande attenzione agli scogli che con la bassa marea arrivano a pelo d'acqua.

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