Guardare e non toccare

Guardare e non toccare

Il live report più corto della storia, giusto per sottolinare una delle più sadiche declinazioni moderne della più vecchia delle torture, vecchia quanto il mestiere più vecchio del mondo.

16 Ottobre 2007

Va bene gli esperimenti. Va bene la contaminazione tra i generi. Va bene il teatro che vuole uscire dalle pellicce di mezza età e aprirsi a nuove esperienze per ridare una scossa al rapporto col suo pubblico. Va bene.

Per informazioni al riguardo fatevi raccontare la triste storia del signor Guazzetti da Forlimpopoli, lui che la moglie gli scappò di casa il giorno dopo le nozze di argento perché l'avevano assunta come spogliarellista al Gallina vecchia fa buon brodo di Igea Marina, noto night club oggi in meno pausa, ma che negli anni 60 era stato di gran successo e tutti i sabato sera potevi trovarci Sandra Milo sul cubo e Rita Levi Montalcini in consolle.

Però io. Me vedere i Matmos seduto immobile su una poltroncina di velluto rosso, mi pare un po' come esser legato a un palo con settanta vergini nude che ti ballano intorno.

Eppure dice è l'IDM — Intelligent Dance Music, si chiama. Roba che fa muovere a tempo le sinapsi, mica il culo. Roba che ballare, devi ballarla dentro.

E infatti stasera il pubblico si divide equamente tra uno sparuto gruppo di intelligentoni con gli occhiali grossi tipo studenti di informatica o smanettoni spippolatori di Fruity Loops e una notevole quantità di MILF quasi granny preparate benissimo che eran convinte dessero Goldoni.

Piccola Gaza
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