Avete presente Trainspotting di Danny Boyle? Ecco: stesso scrittore, stesso regista, stessi attori: non sappiamo niente dei cameraman, ma possiamo già definirlo un film a dir poco auto-citazionista.
24 Febbraio 2017
Ladies and Gentlemen, dal regista di Trainspotting, un film tratto da un libro dell'autore di Trainspotting, con esattamente gli stessi attori di Trainspotting, ambientato nella stessa città di Trainspotting, con almeno metà della colonna sonora uguale a Trainspotting! Non abbiamo informazioni su cameraman, segretarie di produzione e best-boy ma possiamo ragionevolmente supporre che — a patto di non esser stati ancora sopraffatti da parkinson e artrite — pure loro dovrebbero essere gli stessi di Trainspotting. E per finire, ovvio: un film che potrete vedere solo se a suo tempo avete visto Trainspotting. Anzi, un film che potrete vedere solo nello stesso cinema in cui a suo tempo avete visto Trainspotting.
Se il cinema nel frattempo è fallito ed è stato sostituito da un Compro Oro estone, dite? Spiacenti, in quel caso niente da fare: andate a vedere il nuovo di Star Wars, che almeno così siete sicuri che Han Solo e Carrie Fisher se li è presi il Signore e quindi non c'è rischio di trovarsi di nuovo di fronte Harrison Ford o la principessa Leia.
E niente.
In pratica c'è Renton che dopo venti anni passati a Amsterdam torna a casa con la coda tra le gambe. Cioè, se lo chiedete a lui in realtà vi dirà che è stato in giro per la galassia a combattere il lato oscuro della forza, giusto dopo essersi reincarnato per un breve periodo in Iggy Pop. Ma si sa: Amsterdam, il fumo, i funghetti. Che ve lo dico a fare. Insomma Renton torna nell'amata Scozia e, mangiato dentro dai sensi di colpa per come era finito Trainspotting, tenta di riallacciare i rapporti con i vecchi compagni di merende. Compagni di merende che dal canto loro — c'è da capirli — non vedevano l'ora di incontrarlo di nuovo. Per ammazzarlo di botte, s'intende.
Sick Boy ricatta sessualmente vecchi ricconi con l'aiuto di una ragazzetta bulgara carina quanto sveglia (pure troppo, alla fine), ma non è che ci tiri fuori granché, visto che la sera poi è costretto a lavorare nel vecchio pub della zia. Cioè, se lo chiedete a lui in realtà vi dirà che è tutto una copertura, che la verità è che il suo compito principale è quello di portare avanti in incognito l'atavico lavoro di uno dei personaggi più noti di Sir Arthur Conan Doyle. Ma si sa: butta tutti gli spiccioli che gli avanzano in strisce di coca e quindi ha una percezione della realtà un po' distorta.
Spud non ha fatto un passo avanti dai venti anni precedenti: continua a farsi le pere di eroina e vorrebbe suicidarsi. Cioè, se lo chiedete a lui vi dirà che c'ha provato, a dirla tutta, ma Renton è arrivato per l'ennesima volta a rompere le uova nel paniere e lo ha salvato. Non ci si può nemmeno ammazzare in santa pace soffocando nel proprio vomito, in questo paese, vi dirà, se lo chiedete a lui.
Begbie invece questi venti anni li ha passati in galera. Se lo chiedete a lui vi dirà che è per colpa di quel maledetto Rent Boy, ma la verità è che probabilmente lo hanno arrestato per atti osceni in luogo pubblico mentre si toglieva i pantaloni in un colpo solo.
Tommy? Bè pure lui se l'è preso il Signore durante il primo capitolo, e ora ci guarda da lassù — dove per lassù intendiamo i finestrini del Millenium Falcon, a farsi di acidi con Carrie Fisher mentre Han Solo fa i freni a mano nell'iperspazio. Quindi niente Tommy venti anni dopo. C'è estrema coerenza anche in questo.
Comunque, senza andare a spoilerare troppo, tutto è bene quel che finisce bene. Per quanto basso debba essere il livello a cui poniamo la soglia del concetto di "bene" in una situazione malata come questa. Diciamo che il meno peggio ha la meglio sul peggio, o che il peggio ha la peggio sul meno peggio, dipende da quanto siete drogati (giusto per rimanere in tema) di ripetizioni. Quindi, nell'attesa di ritrovarli di nuovo tutti insieme tra vent'anni a farsi in vena di valeriana purissima mentre guardano i lavori in corso nei sobborghi di Edimburgo in un ipotetico — ma non del tutto improbabile — T3, a oggi la situazione è la seguente: Renton e Sick Boy riescono a salvarsi la pelle anche a questo giro, a Begbie non aumentano la pena, Spud non si fa fuori e anzi scopre un suo talento nascosto che non avresti mai detto.
Quale talento? Bè, diciamo che in conclusione tutta questa storia finisce per puzzare davvero tanto di puro e semplice racconto autobiografico di Irvine Welsh. Il che ci può anche stare, solo che il suo alter ego nella narrazione è proprio il personaggio che meno ti aspetti.