La minaccia del primo commento, ovvero strategie geniali per farsi penalizzare lo stesso. Storia di un piano infallibile... fallito. Dal pianeta Zucktron-5, perso in una galassia social lontana lontana, è tutto.
4 Luglio 2025
Nel remoto Quadrante 404 della galassia di Kahn-Cerf — tra nebulose di dati corrotti, stelle sponsorizzate e buchi neri di fake news a massa infinita — galleggiava Zucktron-5, il pianeta social più popolato (e litigioso) dell'universo conosciuto. Lì vivevono i Neurosociali, una razza evolutissima la cui intera cultura si basava sull'arte sottile di postare contenuti inutili online e imbastire dal nulla flame e thread caratterizzati da un'attrazione gravitazionale non indifferente e prevalentemente analfabetizzata.
Su Zucktron-5, ogni Neurosociale socialmente accettato e accettabile era connesso 24/7 al Feed, un flusso infinito di post, video, meme e sondaggi del tipo "Che tipo di formaggio sei?". Nessuno poteva sfuggire al Feed. Era come un dio, solo con più pubblicità e meno misericordia: un dio con un reparto marketing avanzatissimo che aggiornava le sue linee guida ogni giovedì, la mattina presto.
Fu proprio durante una di queste mattine (passata poi alla storia come il Giovedì del Grande Reset Social) che venne varata la regola che avrebbe cambiato per sempre il modo in cui i Neurosociali interagivano con il Feed:
Da oggi, tutti i post che contengono link esterni perderanno visibilità e saranno penalizzati. Nessuno deve uscire dal nostro ecosistema verso nuove nubi interstellari di gas, polveri e banner automatizzati. Qui si nasce, si vive, ci si insulta, si consuma, si invecchia e si crepa. È scritto nei Termini di Servizio.
In realtà era pure una mezza citazione di una vecchia canzone di una band bolscevica proveniente dal pianta Terra. Il disco per grammofono era arrivato per caso su Zucktron-5 a bordo di una delle sonde Voyager, lanciate svariati eoni prima e contenenti suoni e immagini selezionate al fine di portare le diverse varietà di vita e cultura terrestre a conoscenza di eventuali civiltà extraterrestri. Quella precipitata su Zucktron-5, per esempio, conteneva anche una falce, un martello, una confezione di tortellini e un barattolo di brodo sigillato male. La seconda si narra ancora porti in giro per lo spazio profondo una pizza, un mandolino e una foto di una certa Moana Pozzi che lascia poco spazio all'immaginazione, terrestre o extraterrestre che sia. Ma questa è un'altra storia. Vietata ai minori, tra l'altro.
Torniamo quindi al Giovedì del Grande Reset Social. Alla notizia l'entusiasmo esplose tra gli addetti ai lavori: gli analisti brindariono con calici a forma di istogramma dividendosi un diagramma a torta in parti proporzionali a un qualche engagement rate, gli ingegneri si rifugiarono in gruppi Slack privati per festeggiare a suon di emoji con le stelle filanti, i server cantarono in binario, il Feed eseguì con glaciale precisione il comando chiave:
Tra le varie caste in cui erano divisi gli abitanti di Zucktron-5 (media strategist, content creator, complottisti e leoni da tastiera — in rigoroso ordine di gerarchia sociale) invece: panico, terrore, gruppi Telegram infuocati, cellule di subreddit dormienti subito riattivate.
Gli utenti, e in particolare un gruppo segreto di sovversivi eroi digitali appartenenti alla Resistenza Algoritmica già noto alle forze dell'ordine come Volpi della Galassia (sebbene la maggior parte di loro non sapesse distinguere una VPN da una lavatrice a carica frontale), nel giro di 42 minuti — che, secondo il calendario zucktroniano, è esattamente il tempo necessario per perdere la fiducia nell'umanità (qualunque cosa "umanità" potesse significare su Zucktron-5) — escogitarono immediatamente la contromisura: mettere il link nel primo commento.
Le acque del Feed improvvisamente si calmarono: i post ora apparivano puliti, brillanti, arguti e soprattutto privi di link. Se non per il fatto che al loro interno campeggiava fiero il messaggio, per niente criptico e men che meno criptato:
Link nel primo commento.
Nel Palazzo di Silicio, sede del governo di Zucktron-5, il Feed, sottoforma di un Power Point freezato su un maxi-monitor sottolissimo, guardava perplesso e con un sopracciglio pre-renderizzato alzato la sua assistente Alga Beta, chiusa nella Stanza dell'A/B Test (un cubicolo con un solo poster motivazionale che diceva "Fail fast, monetize faster"). Alga Beta era metà donna e metà hashtag, al posto della faccia aveva un JPG in bassa risoluzione preso da iStock e al posto delle braccia due barre di caricamento che si muovevano avanti e indietro come se stessero cercando di capire se il Wi-Fi era attivo o meno. Fresca di laurea in Manipolazione Cognitiva Applicata, era l'unica in grado di riparare i bug del Feed e di rispondere a domande complesse come "Perché il corgi che gioca a pallacanestro è più popolare del panda che mangia gli spaghetti all'amatriciana?", "Quali sono i meme migliori per far arrabbiare mia madre?" o "Come posso farmi notare da un algoritmo che non mi conosce?".
Sbuffò annoiata, palesemente delusa da quanto basso fosse il livello della sfida. Poi, con lo stesso entusiasmo di chi compila un modulo per il rinnovo della tessera sanitaria su Ptolemy (un pianetino scrauso balzato agli onori delle cronache galattiche per essere stato votato come la zona a più alto tasso di burocrazia dell'universo — dopo il sistema solare, s'intende), digitò:
Il Feed abbozzò sul monitor un sorriso fatto di privacy policy e clausole in carattere 4, digerì il minuscolo cambiamento e lo mandò in circolo in un battito di ciglia. Per la precisione, un battito di ciglia delle ragazze di Delta Mascara, a tutt'oggi detentrici del record di occhiolino, registrato durante i Campionati Interstellari, quando riuscirono a sconfiggere le rivali storiche della costellazione adiacente, ispirando così il famoso pamphlet del professor Zebulon Alken, a tema: Può un battito di ciglia su Delta Mascara provocare un tornado cosmico di invidia su Gamma Glamour? Fatto sta che in qualche nanosecondo, i post in questione crollarono nel fondo oscuro del Feed, insieme a catene di Sant'Antonio del 2006, falsi coupon scaduti e video di gattini con watermark sospetti.
Per giorni, settimane, mesi — fomentati dal microblogging degli influencer delle Volpi della Galassia su Bluesky (un'esatta replica di Twitter creata dal Feed stesso per confondere le acque grazie all'abuso della parola "decentralizzato") — i Neusociali continuarono a seguire la sedicente strategia eversiva, convinti di stare aggirando il sistema, mentre il Feed li osservava, divertito, come si osservano dei piccioni che cercano di aprire una porta automatica sbattendo il becco contro il vetro (paragone, questo, valido ovunque nel cosmo tranne che su Kappa Reticuli, un corpo celeste completamente ricoperto di inutili CD usati girati dalla parte riflettente, dove i piccioni pesano dai sette quintali in su e i vetri delle porte automatiche sono sottilissimi per una precisa direttiva del governo in carica, composto al 90% da interior designer svedesi immigrati).
Al momento, non ci è dato sapere se su Zucktron-5 qualcuno abbia trovato il link per uscire da questo impasse. Se è successo, sicuramente non era nel primo commento.