Il critico musicale che era in Spineless è stato ammazzato appena nato, ma ogni tanto si rivolta nella tomba e organizza una seduta spiritica per mandare qualche pezzo a lindiependente.it. Più che recesioni e report, dei pipponi che non avete idea.
La canzone più strana del disco più strano dei Radiohead. Il grande fraintendimento che, da più di vent'anni, avvolge Treefingers, svelato.
So che il vostro cuore nero vi porterà a negare l'evidenza, ma qualcuno doveva pur dirvelo: anche i Joy Division hanno scritto una ballata. Si chiama New Dawn Fades.
Matthew Dear è un tipo buono per tutte le stagioni, a suo agio sia durante un compleanno di bimbetti che in mezzo al porcaio di una festa d'addio al celibato.
Poche band sono state associate a una canzone come gli Steppenwolf con il tema portante di Easy Rider. E pensare che, tecnicamente, manco l'avevano scritta loro.
All'alba del terzo album, i Django Django fanno finalmente davvero centro: un disco intelligente e divertente, che mette in mostra un ricercato campionario di smorfie e le mischia con gusto ballerino.
I Black Rebel Motorcycle Club continuano la loro operazione di resistenza con un trucco semplice e banale solo in apparenza: riuscire a non essere né di moda, né fuori moda. Provateci voi, se vi riesce.
Un personaggio così bizzarro che manco lo diresti che è crucco, con un talento tutto suo per danzare sul filo del ridicolo senza diventare mai la caricatura di se stesso.
Archy Ivan Marshall torna dalla sua gitarella di piacere all'inferno fresco come una rosa appassita e ci lascia con consapevolezza che King Krule è a tutti gli effetti il progetto più innovativo degli ultimi anni.
Chi l'avrebbe mai detto che la più brava a rimanere a galla sulla cresta dell'indie sarebbe stata proprio la band su cui nessuno avrebbe scommesso un centesimo, nel lontano 2007?
Chi era Daniel Johnston? Il mito frainteso del più grande outsider del rock americano raccontato come una dolceamara favola folk underground. E tutti i danni collaterali che si è portato dietro la cosa.
Joshua Radin, dal vivo, va oltre il suo status di raccomandato dalla TV americana e dimostra che le sue canzoni valgono più della colonna sonora di una degenza in ospedale.
La band di Stuart Braithwaite, all'Estragon di Bologna, mette in scena l'ennesimo spettacolo perfetto in una carriera ventennale. Oggi come ieri, una semplice questione di imbarazzo nella scelta.
La felicità improvvisa di Beck, artista californiano che fino a oggi mai aveva tirato fuori una roba così upbeat, spensierata e radio-friendly. In una parola, così californiana, appunto.
Affinità e divergenze tra la companga Mackenzie Scott e se stessa. Il progetto Torres arriva alle soglie dell'età adulta: tra suggestioni sensuali e ambiguità di genere, un'esperienza di ascolto completamente immersiva.
James Lavelle rimane da solo alla guida del progetto UNKLE e la cosa dà dei risultati tutt'altro che deleteri. The Road: Part 1 è un meraviglioso concept album.
Musica elettronica sperimentale prodotta da un ingegnere del suono grunge? Esatto: la collaborazione tra Ben Frost e Steve Albini dà risultati insperati. O forse esattamente quelli che avremmo dovuto aspettarci.
Prevenire è meglio che curare, ma curare è meglio di niente. Di quando l'asse portante dei Radiohead c'ha provato a farlo con le zone terremotate di Marche e Abruzzo.
Pezzi da classifica e poche idee. O forse troppe. Sicuramente, ben confuse. Il disco di una boy band che prova a imitare i Foster The People. Con scarsi risultati, tra l'altro.
Simmetrie e asimmetrie di un carnevale a metà. Geometria in due e tre dimensioni ripartire senza ripetersi né scontentare nessuno. Ovvero gli Arcade Fire al Firenze Summer Festival.
Ottimismo a prescindere ed empatia selettiva: tornano i Broken Social Scene con un disco che è proprio quello che ti aspetteresti dopo averli persi di vista per così lungo tempo.
Una parata di reduci dalla vita prima ancora che dalla musica. Lacrime, vino e polvere per le memorie dell'evento dell'anno, anche se chi era lì difficilmente riuscirà a dimenticare.