Il partigiano reazionario che è in Spineless vive costantemente all’ombra di una maschera da finto giovane iperconnesso e sempre sul pezzo. Salutariamente però esce allo scoperto su hvsr.net per contribuire alla lotta senza quartiere (e senza speranza) contro le playlist automatizzate e gli algoritmi che al giorno d’oggi vorrebbero dirci quali sono i nostri gusti.
La storia di Kid A, ovvero il resoconto di un esperimento fallito, almeno nelle intenzioni. Anzi, no. O comunque, per fortuna.
Il sonno arretrato di Ghostpoet, l'elettricità di Boy Harsher e Ital Tek, la voglia di surf dei Bluedaze, i piccioni di Tommaso Novi: un bel carnet di opzioni per il vostro primo giorno all'aperto, dopo mesi di lockdown.
Gli Zeus con Mike Patton, i Built to Spill alle prese con il fantasma di Daniel Johnston, Awolnation con Alice Merton, i Melt Yourself Down e Lorenzo Senni: non esattamente gente da concertone del Primo Maggio.
Le figurine dei Ladytron, le fantasie di Against All Logic, le matrioske degli Ulver, i Sorry sempre puntuali e Yves Tumor con Diana Gordon: trova il pesce d'aprile!
I Non Voglio Che Clara, Bougainville, Winona Oak, Flamingo e i National alle prese con gli INXS: cinque pezzi buoni per ammazzare qualunque santo, figuriamoci quella fighetta di San Valentino.
I Calibro 35, gli Ultraísta, Paolo Benvegnù, i Mariposa e Ed O'Brian: cinque pezzi buoni da sminuzzare come coriandoli per terra, a testimonianza che qualcuno si è divertito, buon per lui.
DJ Shadow con i De La Soul, Manuel Agnelli con Rodrigo D'Erasmo, Moses Sumney, Sam Fender e i King Of The Opera: cinque pezzi buoni per buttare l'anno vecchio dalla finestra e ritrovarselo che bussa alla porta camuffato da anno nuovo.
MØ, gli Alcest, i Murder Capital, gli Algiers e gli Elbow: cinque pezzi buoni per una fine d'autunno come si deve, ultimo giro di un luna park di foglie secche, morte e coloratissime.
Birthh, i DIIV, i Telefon Tel Aviv, Cate Le Bon e i Clipping: cinque pezzi buoni per salutare l'estate, ma anche no, dato che le mezze stagioni, ultimamente, chi le ha viste?
La storia di Windowlicker e del suo video, ovvero le ragioni del perché vent'anni fa, dovunque ti girassi incontravi il brutto muso di Aphex Twin. Citofonoare a Chris Cunningham per ulteriori chiarimenti.
Kim Gordon, Tycho, i Julie's Haircut, Kazu e Trentemøller: cinque pezzi buoni per riprendere il solto tran tran quotidiano senza troppi traumi o scleri imbarazzanti.
Blanck Mass, N.A.N.O., 75 Dollar Bill, i Soft Cavarly e Richard Dawson: cinque pezzi buoni per combattere l'afa e prepararsi adeguatamente al grande esodo estivo.
I Clinic, Peter Perrett, i Sex Pizzul, Gobbi e gli HU: cinque pezzi buoni da prendere a calci per finire il campionato serenamente fuori dalle sabbie mobili della zona salvezza.
Kevin Morby, i Violent Femmes, Andrew Bird, gli Handlogic e i Drahla: cinque pezzi da fischiettare a più (o meno) non posso. Se non da isola deserta, almeno da ultima spiaggia.
Hugo Race con i Fatalist, i Brutus, i Faint, i Comet Is Coming, ma soprattutto Jesus Franco And The Drogas: cinque pezzi che son tutti un programma già dal nome e dal titolo.
Un commovente Paolo Spaccamonti con Roberto Tax Farano, i Black Mountain, i Modeselktor, i nostrani Gentlemens e il misterioso Orville Peck: cinque pezzi buoni per l'inizio della primavera.
Gli UNKLE con Tom Smith degli Editors, i Twilight Sad, Apparat, Stephen Malkmus e La Dispute: cinque pezzi buoni per mascherarsi e non farsi riconoscere a Carnevale.
Ian Brown senza gli Stone Roses, quel diavolo d'un Caso, i redivivi American Football, i Manchester Orchestra e l'Avversario: cinque pezzi buoni per ripigliarsi dopo le feste.
I Chemical Brothers, gli Ismael, Cesare Malfatti dei La Crus, Elena Tonra dei Daughter e Thomas Bangalter dei Daft Punk in solitaria: cinque pezzi buoni per aspettar le feste.
Più che un semplice gran bel disco, Good Morning Spider di Sparklehorse è stato qualcosa di più: un primo (e inutile) tentativo di rimettersi in piedi.
Kurt Vile, gli Esterina, i Desire, Giorgio Canali e i Giardini di Mirò: cinque pezzi buoni per vivere tutti (in)felici e contenti dopo la festa dei morti travestiti male.
Riccardo Sinigallia, gli Any Other, gli HEALTH con Soccer Mommy, Tess Parks con Anton Newcombe e pure Ron Gallo: cinque pezzi buoni per ripartire dopo l'estate.
Bonnie Prince Billy, Jeanne Added, Amnesia Scanner, Get Well Soon, Phantastic Ferniture: cinque pezzi buoni per rassegnarsi a stare in casa quando tutti sono in ferie.
Low, Spiritualized, Idles, Parquet Courts e HMLTD: cinque pezzi buoni per mettersela via e godersi comunque i mondiali di calcio anche senza l'Italia.
Chromatics, Young Fathers, Fuck, Rival Consoles e Peace: cinque pezzi buoni per affrontare le prime botte di caldo senza cali di pressione o panico da allerta meteo.
Eels, Soulwax, Snow Patrol, The Coral e Cabbage: cinque pezzi buoni per saltare da un ponte di primavera all'altro senza perdere l'equilibrio, come se niente fosse. Parkour!
Shame, Jon Hopkins, God Is An Astronaut, Chvrches e Moon Hooch: cinque pezzi buoni per celebrare la santa Pasqua come Iddìo comanda, ma senza che si monti troppo la testa.
Courtney Barnett, A Place to Bury Strangers, Unknown Mortal Orchestra, Insecure Men e Soccer Mommy: cinque pezzi buoni per proteggersi dall'ultimo colpo di coda dell'inverno, dice il meteo.
Decemberists, Dream Wife, Loma, Sweet Apple e B. Fleischmann: cinque pezzi buoni per superare quella farsa travestita e filante di stelle cartonate che è l'ennesimo Carnevale.
Sleigh Bells, Thunderpussy, Alex Cameron, U.S. Girls e Big Moon: cinque pezzi buoni per iniziare l'anno nuovo senza troppe paranoie, fioretti indigesti, né promesse da non mantenere.
Fufanu, Pontiak, Oxbow, Formation e Elbow: quattro pezzoni e una bonus track natalizia per non dimenticare quest'annata, che tanto ha dato e ancora ha tanto da dare, in retrospettiva.
Wombats, Spoon, OK GO, Oh Sees e Black Rebel Motorcycle Club: cinque pezzi buoni per programmare l'attesa dell'inverno. Con drammattica fallibilità meteoropatica, s'intende.
Bloody Beetroots, Tin Woodman, Tove Lo, EMA e Ought: cinque pezzi buoni per sedurre ogni automa. Ma funzionano anche se siete fatti di carne e ossa. Soddisfatti o rimborsati.
Vessels, Grizzly Bear, Lali Puna, Com Truise e Joahnn Sebastian Punk: cinque pezzi che l'algoritmo probabilmente non vi suggerirebbe, e invece potrebbero essere la colonna sonora della migliore mezz'ora della vostra giornata.